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Casa Snedeker: quella che coinvolse i Warren ed ispirò il film “Il messaggero: The Haunting in Connecticut”

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Nel 1986, Carmen Snedeker si trasferì con la sua famiglia a Southington, nel Connecticut, per vivere nelle vicinanze del UConn Health Center, dove uno dei suoi figli lottava contro un cancro del sistema immunitario, oggi noto come il Linfoma di Hodgkin e, insieme a lei, nella nuova casa vi vivevano gli altri suoi figli maschi, una figlia femmina e due nipoti. Soddisfatti dell’abitazione, in quanto spaziosa con l’affitto basso, presto compresero che quello era un luogo dove i cadaveri venivano preparati e sistemati per i funerali. A prova di ciò, trovarono numerose foto post-mortem e molta attrezzatura nel seminterrato, con il figlio che lottava contro il cancro che percepiva strane presenze, inizialmente attribuite ai farmaci che assumeva, fino a quando non chiese ai vicini una pistola per uccidere il proprio patrigno.

Alla nipote diciasettenne avvenne di sentirsi afferrata nel letto numerose volte, poi ci furono rumori nella notte, apparizioni e un tentativo di aggressione sessuale nei confronti della stessa Carmen.  Venne a galla anche che una delle persone che lavorava nella casa mortuaria era un necrofilo. Dopo altri eventi simili, gli Snedeker decisero di rivolgersi ai coniugi Warren, che scoprirono un’infestazione di presenze demoniache, visto che vi avevano praticato riti satanici e sedute spiritiche.

Supportati da un esorcista fu purificata l’intera dimora, rendendo la vicenda di dominio pubblico, e con i Warren ospitati da John Zaffis, un noto conduttore televisivo. Qui rivelarono:

1) La presenza di due figure, una alta e magra, con piccoli occhiali tondi e un cappello a cilindro, l’altra con indosso uno smoking gessato

2) Acqua che diventava di un rosso sanguigno quando usciva dalle tubature

3) Demoni estremamente potenti

4) Luci che si accendevano e si spegnevano con intermittenza da manuale

5) Strangolamento tramite tenda della doccia

Nel gennaio del 2012, il figlio di Carmen Snedeker affetto dal Linfoma di Hodgkin morì ad appena trentotto anni, sconfitto non dai demoni della casa mortuaria, ma dalla malattia.

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