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Bioetica: provare ad essere Dio

Quando il confine è davvero flebile

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Tarpan

L’idea di divenire creatore della vita, è probabilmente per l’uomo un pallino fisso che da secoli lo tormenta. Risale infatti agli anni ’20 il primo tentativo di due fratelli austriaci, Lutz e Heink Heck, di far nascere un esemplare simile al Tarpan attraverso particolari processi di selezione fra cavalli. Si tratta di un cavallo selvatico preistorico vissuto in aree boschive europee, nonché di altri continenti, spesso raffigurato nei Graffiti delle Grotte abitate dagli uomini preistorici. Gli esperimenti dei due fratelli fallirono, ma a distanza di alcuni decenni, ricercatori sovietici, lavorando all’inverso sui codici genetici, cioè manipolandoli in modo da tornare indietro nel tempo, riuscirono a ricreare il Tarpan; che si presenta come un cavallo piccolo, con coda corta e ruvida, di colore grigio topo.

Drosophila

Gli esperimenti chiaramente continuarono, e negli anni ’80 alcuni scienziati californiani riuscirono, sempre con la manipolazione genetica all’inverso sul DNA, ad ottenere un insetto vitale con ben 20 paia di zampe al posto delle attuali 6. Era la Drosophila preistorica, vissuta 6 milioni di anni fa.

Nata ufficialmente nel 1911, la genetica si è affermata come branca specializzata della biologia grazie all’americano Edmund Beecker Wilson, che si rifece agli studi del biologo tedesco Mischer, che già tra il 1868 ed il 1871 aveva identificato gli acidi nucleici.
Poco più di 70 anni dopo, due giovani scienziati di Cambridge, grazie al microscopio elettronico, per la prima volta videro il DNA, ovvero l’acido desossiribonucleico, che insieme alle proteine costituisce i cromosomi. Su questi sono allineati geni che assicurano la conservazione e la trasmissione dei caratteri ereditari. Da quel momento l’ingegneria genetica fece passi da gigante, venendo impiegata principalmente a fini produttivi industriali, passando da organismi unicellulari a sperimentazioni su vegetali ed animali. La possibilità di creare o modificare piante particolarmente robuste allo scopo di fornire alimenti ricchi ad un’umanità sempre più affamata, convinse i ricercatori ad intensificare gli studi di ingegneria genetica. Negli anni ’70 infatti, nacquero efficaci antibiotici, antigeni, antiparassitari, enzimi ed ormoni, nonché l’interferon, un farmaco antivirale ottenuto grazie alla modificazione genetica di alcuni microrganismi già presenti nell’uomo.

Grano di Dio

Negli anni ’80 grandi risultati biotecnologici si ebbero con la modificazione genetica della pianta cerealicola già coltivata dagli aztechi chiamata Teonsite, vale a dire grano di Dio, proprio per la sua grande produttività.

Non sono mancati però, esperimenti anche sugli animali al fine di crearne specie particolarmente robuste e di grosse dimensioni per scopi alimentari, solo che da lì, la soglia eticamente e moralmente invalicabile, fu presto varcata procedendo alla manipolazione genetica degli esseri umani. In nome della “Ricerca Scientifica” per la lotta contro atroci malattie, flagello del genere umano, alcuni scienziati senza esitazione hanno imboccato la strada della creazione di esseri umani clonati, vale a dire riproduzioni artificiali di copie genetiche identiche ad una preesistente attraverso manipolazioni genetiche.

Non esisteva più la linea di demarcazione tra scienza e fantascienza che si sono unite e da quel momento…l’uomo ha giocato a fare Dio!

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