La settimana scorsa sulle rive del lago Matese l’ornitologo Ottavio Janni, membro della Commissione Ornitologica Italiana,  con grande stupore ed emozione, si è ritrovato ad ammirare un esemplare di ciuffolotto scarlatto. L’esperto, che ha proprio il compito di controllare e validare le osservazioni di uccelli rari in Italia, ha affermato che è stato un evento davvero eccezionale, in quanto erano ben 39 anni che quest’uccello non veniva avvistato, ma non ha avuto dubbi nel riconoscerlo all’istante per il caratteristico colore del piumaggio.

Questa specie da piccola non è di colore rosso, bensì marrone – grigio, difficilmente distinguibile da altri uccelli, inoltre è solo il maschio che successivamente sviluppa il tipico colore rossastro che invece lo rende facilmente riconoscibile. Il ciuffolotto scarlatto si nutre principalmente di semi e boccioli, la femmina depone 4 o 5 uova, due o tre volte l’anno e le cova per circa tredici giorni. Sia il maschio che la femmina si occupano dei pulcini per circa 16-17 giorni.

Durante l’inverno questi uccelli vivono nei paesi dell’India, Indocina, Birmania, Cina meridionale e Iran sud-orientale, mentre durante i mesi primaverili per potersi riprodurre (e questa specie si distingue per le abitudini strettamente monogame) migrano verso  la penisola scandinava e l’Europa centro-orientale, fino  a raggiungere qualche volta anche l’Italia centro-meridionale, dove erano circa 40 anni che non si ammiravano questi splendidi esemplari. L’ultima volta che il carpodaco scarlatto (Carpodacus erythrinus), altro nome del ciuffolotto, è stato avvistato in Campania era l’anno 1981 sull’isola di Capri.

Per gli ornitologi e tutti gli amanti degli uccelli questa scoperta è stata veramente una grande gioia, che ha confermato l’importante valore naturalistico del Parco Matese, da preservare con attenzione e monitorare costantemente secondo l’Associazione Ardea, che opera nell’ambito della salvaguardia della natura, attraverso la ricerca, la divulgazione e l’educazione ambientale.

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