Pochi giorni fa, un gruppo di sommozzatori del WWF, alla ricerca di reti da pesca nei fondali del Mar Baltico, si è imbattuto in quella che sembrava una vecchia macchina da scrivere.
Adagiata da anni ormai sul fondo e corrosa dalla salsedine, però, essa si è rivelata non essere uno di quegli iconici strumenti ormai in disuso, ma una Macchina Enigma.

Per chi non ne conoscesse la storia, eccone un riassunto.
Nel 1918 l’inventore tedesco Arthur Scherbius inventò una macchina per cifrare e decifrare messaggi che, eventuali compratori timorosi, avrebbero voluto tenere segreti.
Quel diabolico congegno, che venne chiamato “Enigma”, era sia cifratore che decifratore: chi non ne possedeva uno, per scoprire il messaggio avrebbe “solo” dovuto trovare la combinazione giusta su un totale di 158.962.555.217.826.350.000 a sua disposizione.
Inoltre, la macchina offriva la possibilità di usare ogni giorno un sistema di cifratura diverso.
Nonostante l’invenzione fosse stata pensata per l’utilizzo in ambito civile, nel 1918 l’Impero Germanico, che era impegnato nella Prima Guerra Mondiale ed aveva un disperato bisogno di un sistema per nascondere le comunicazioni militari (soprattutto quelle indirizzate ai sommergibili, i temibili U-Boat) ne chiese l’utilizzo.
Scherbius mise a disposizione dell’Impero la sua scoperta, ma, malgrado ciò, l’11 Novembre la guerra si concluse, senza che questa avesse cambiato le sorti della Germania.

Con l’arrivo al potere del Partito Nazista e la preparazione di un nuovo conflitto, però, la Macchina Enigma tornò a rivestire un ruolo fondamentale nella criptazione dei messaggi dell’intero esercito tedesco (perfino le previsioni metereologiche venivano criptate grazie ad essa).
Già prima della guerra, Francia e Polonia avevano provato a costruire una macchina che potesse decifrare i messaggi segreti, ma, con l’invasione di entrambe, i progetti si erano interrotti e tutto era stato trasferito in Gran Bretagna, a Bletchley Park.
Qui alcuni dei migliori matematici dei Paesi Alleati si impegnarono per anni nel cercare di decifrare quanti più messaggi possibile, ma i risultati furono sostanzialmente irrilevanti; almeno fino all’invenzione del “Colossus”, il primo computer della Storia.

La Macchina Enigma, trovata nei fondali del Mar Baltico, è stata affidata ad un team di restauratori e sarà poi collocata in un museo in Germania.
Per chi fosse interessato, la vicenda è raccontata nel film premio Oscar “The Imitation Game” con Benedict Cumberbatch nel ruolo del matematico Alan Turing, uno dei matematici più importanti di Bletchley Park.

FONTEFonte foto: www.wired.it, fonte articolo: it.businessinsider.com
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