Sotto la coordinazione dall’Università Ca’ Foscari Venezia, parte il progetto europeo “RePAIR” – Reconstruction the past: Artificial Intelligence and Robotics meet Cultural Heritage – che mira alla ricostruzione del puzzle composto dalle migliaia di frammenti provenienti dagli affreschi della Casa dei Pittori al lavoro e della Schola Armatorarum di Pompei. Ciò, grazie all’uso di una speciale tecnologia, ovvero di una “speciale” infrastruttura robotica, dotata di “particolari” braccia meccaniche in grado di scansionare i frammenti e riconoscerli tramite un apposito sistema di digitalizzazione 3D. Sarà possibile restituire la giusta collocazione alle migliaia di “pezzi”, che verranno adeguatamente riconosciuti e scansionati, mentre braccia e mani di precisione li ricollocheranno nei punti a loro destinati grazie a sensori avanzatissimi, in grado di poterne evitare anche il più piccolo danneggiamento.

Ad essere sottoposti a questo “rivoluzionario esperimento” che, in futuro potrebbe permettere di “riportare ai fasti originali del passato” numerose altre opere, gli affreschi del soffitto della Casa dei Pittori al Lavoro nell’Insula dei Casti Amanti, rimasti danneggiati nel corso dell’eruzione del 79 d.C. e poi ridotti in frantumi in seguito ai bombardamenti avvenuti durante la Seconda guerra mondiale; come pure i frammenti degli affreschi della Schola Armaturarum, generatisi dal crollo dell’edificio nel 2010 e, in parte ancora oggi, non ricollocati.

FONTEansa.it
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