“L’identità della Repubblica è segnata dai morti e dai feriti della Banca Nazionale dell’Agricoltura; l’attività depistatoria di una parte di strutture dello Stato è stata, quindi, doppiamente colpevole, in quanto fu un cinico disegno, nutrito di collegamenti internazionali e reti eversive, mirante a destabilizzare la giovane democrazia italiana, a vent’anni dall’entrata in vigore della sua Costituzione. Disegno che venne sconfitto.
Così, a Palazzo Marino, Sergio Mattarella, attuale presidente della Repubblica, ha scelto di commemorare i 50 anni trascorsi dagli eventi di Piazza Fontana, che il 12 dicembre del 1969 sconvolse la città di Milano, provocando 17 morti e 88 feriti.
“La diffusa aspettativa di verità e giustizia non può più essere ulteriormente disattesa, in quanto la democrazia di un Paese ha sempre bisogno, per restare salda, di trasparenza; la ricostruzione storica ha ricondotto le responsabilità di quell’evento a gruppi eversivi, mossi dall’intento di promuovere in Italia una svolta autoritaria attraverso una serie di sanguinosi attentati. Ma mezzo secolo non è stato sufficiente per fare pienamente chiarezza anche sul piano giudiziario sui colpevoli di quella strage; ciò è inaccettabile per le vittime, per i loro familiari, per uno Stato democratico”.
In tale maniera, il presidente della camera Roberto Fico ha scelto di commentare tale ricorrenza, di cui molte domande sono ancora senza risposte, dopo molti anni di processi e inchieste che, alla fine, si sono rivelate potenzialmente inutili.