Domenica 4 ottobre si svolgerà nella nostra città e in tante altre città italiane l’evento “URBAN NATURE”, organizzato da WWF Italia.

Questa manifestazione si tiene ogni anno ed è volta principalmente alla promozione e al sostegno di progetti e iniziative per la valorizzazione e l’importanza del verde in città.

Si tratta di sensibilizzare cittadini e istituzioni a porre in atto azioni e comportamenti virtuosi allo scopo di sviluppare e stimolare qualitativamente e quantitativamente la biodiversità nelle aree urbane.

L’inquinamento e l’insostenibilità ambientale sono i grandi nemici di uno sviluppo che possa integrare la natura nelle strutture urbane, che oggi, nella maggior parte dei casi, si configurano come immensi agglomerati asfittici, giungle di cemento, colonnati a guado in fiumi di asfalto.

Eppure siamo più che consapevoli che il verde in città. Le alberature , i parchi, gli orti sono in grado di mitigare il caldo torrido estivo, abbattono gli inquinanti, danno frescura, assorbono enormi quantità di CO2 emettendo, nelle ore diurne, ossigeno, grazie alla fotosintesi clorofilliana.

Il verde e la natura sono il nostro benefico rifugio quando ci rechiamo in campagna o in montagna.

Perché non poterne usufruire appieno anche in città?

A Napoli esiste un unico grande parco verde usufruibile dai cittadini, il parco di Capodimonte con l’annessa reggia e museo che ospita eventi e mostre prestigiose. Il parco, negli ultimi tempi post-lock down, sta vivendo fortunatamente un periodo di rinascita grazie all’opera del suo direttore francese, Silvayn Bellenger che ho avuto modo di conoscere personalmente augurandogli di continuare a operare bene in una realtà sociale difficile come quella della nostra città.

Ma c’è un altro parco urbano, straordinario per la sua varietà floristica e faunistica, quello della collina dei Camaldoli che da tempo ormai, per colpevoli ritardi burocratici da parte del Comune, e, udite udite, mancanza di personale, è interdetto al pieno godimento dei cittadini.

WWF e altre associazioni ambientaliste si sono prodigate per sensibilizzare gli amministratori ma, per ora, non ci sono spiragli positivi.

Tornando all’importanza del verde urbano vorrei citare, per concludere, l’intervista nella trasmissione televisiva Presa Diretta, allo scienziato Stefano Mancuso, conosciuto in tutto il mondo per le sue scoperte sul mondo vegetale. Ecco i punti salienti delle sue dichiarazioni:

L’ambiente urbano può essere salvato solo se noi cambiamo la nostra idea di città e di utilizzo delle fonti energetiche, dei trasporti e della mobilità urbana, del ciclo dei rifiuti che possono, anche essi, tramutarsi in risorsa.

Non bisogna considerare le città come separate dalla natura, con nette linee di demarcazione tra aree urbane e aree verdi. Le piante e tutti i vegetali sono organismi autonomi energeticamente.

Per curare un ambiente malato e nocivo per la nostra salute dobbiamo contare su città che rispondano ai principi della vita vegetale. Prevenire piuttosto che riparare i danni prodotti dalla insostenibilità ambientale.

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