La storia di Charlotte Moberly ed Eleanor Jourdain è ambientata nei fasti della corte francese di Maria Antonietta: le due donne si erano recate in Francia per un viaggio culturale. Durante la visita alla reggia di Versailles si erano perse, ritrovandosi a girovagare nel parco che circonda il Petit Trianon, luogo preferito dall’ultima regina di Francia, che lì passava gran parte del tempo insieme ai cortigiani cercando di replicare lo stile di vita dei suoi sudditi. Le due donne raccontano la loro strana avventura scrivendo, in un resoconto, di aver avvertito all’improvviso l’aria del parco cambiare e gli alberi divenire immobili mentre l’atmosfera si faceva angosciante. Mentre tentavano di capire cosa stesse succedendo, cominciarono a comparire strane figure vestite in abiti d’epoca, ferme “come in un tableaux vivant “. Un uomo con il volto sfigurato dal vaiolo che sedeva ad un angolo della strada le guardava con occhi carichi d’odio; una giovane donna dai folti capelli era invece intenta a disegnare sull’erba, ma questa fu vista solo dalla più anziana. Dopo un po’ di tempo incontrarono un altro gruppo di visitatori e tutto tornò come prima, anche se, naturalmente, l’esperienza le lasciò profondamente impressionate.

Decisero così di fare delle ricerche, ma non furono in grado di ricostruire la strada che avevano percorso, non avendo fatto caso a possibili punti di riferimenti incontrati durante il loro misterioso tragitto. Ritennero di aver riconosciuto l’uomo e la donna che avevano visto più da vicino, e lei sembrava proprio Maria Antonietta. Raccontarono le loro avventure nel passato in un libro che pubblicarono con molto successo. L’idea che il parco intorno a Versailles fosse infestato dai fantasmi della nobiltà uccisa dalla Rivoluzione era estremamente affascinante e forse lo sarebbe anche oggi. Tuttavia, la England’s Society for Psychical Research ritenne che l’esperienza da loro vissuta non avesse niente di sovrannaturale. Brian Dunning, scrittore e produttore notoriamente scettico, esaminato il materiale a disposizione, escluse, però, la spiegazione più gettonata, cioè che le due donne si fossero trovate inconsapevolmente coinvolte in un party a tema nel parco della reggia organizzato dall’artista Robert de Montesquiou. Secondo Dunning, quel giorno non accadde nulla di particolare, se non qualcosa partorito dalla loro fervida immaginazione che, successivamente, ripensandoci e raccontandosi l’episodio avevano finito per arricchire il loro vissuto con orpelli paranormali e altri dettagli di poco conto. Come in altre storie, le donne coinvolte nella misteriosa passeggiata nel passato, almeno così da loro è stata interpretata, credevano al paranormale avendo raccontato già altre volte altri incontri che loro credevano sovrannaturali.

 

Fonte articolo & fonte: Oliver Melis, https://www.reccom.org/lincidente-moberly-jourdain-viaggio-nel-tempo-fantasmi-o-millantatrici/, 23 ottobre 2018

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