Gli scienziati dell’Università della California Riverside, poco tempo fa, hanno scoperto l’esistenza di fossili all’interno del DNA umano, a quanto sembra ereditato da animali che sono vissuti oltre 550 milioni di anni fa.

Da ciò che emerge, questi “primi animali vissuti sulla Terra” – addirittura antenati dei molluschi – e vissute nelle profondità dell’oceano – in quello che viene definito periodo Ediacarano -condividono un’eredità genetica con gli animali di oggi, compresi anche noi esseri umani.

Dall’aspetto simile a tappetini da bagno posizionati sul fondo del mare, o a dischi rotondi in grado di bloccarsi, tali creature erano privi di teste o scheletri, ed è estremamente difficile poterli assegnare a categorie di moderni organismi viventi, se non per i probabili comportamenti dell’analisi genetica degli esseri viventi attuali.

Per il procedimento di analisi, i ricercatori hanno analizzato quattro animali scelti tra le oltre quaranta specie identificate dell’era Ediacarana:

  • le Kimberella, che erano a forma di lacrima e dotate di un’estremità ampia e arrotondata, provviste di una stretta che gli permetteva di raschiare il fondo del mare per trovare il cibo con una sorta di proboscide primordiale;
  • La Dickinsonia, che risultavano dotate di una forma ovale, e con una serie di bande rialzate sulla superficie superiore.
  • Il Dickinsonia, che non faceva altro che trascorrere tutta la sua esistenza immobilizzato sul fondo del mare, senza muoversi in alcun modo.
  • Gli Ikaria, che erano i più piccoli mai esistiti con, all’incirca, le dimensioni e la forma di quello che oggi sarebbe definito un chicco di riso.

Queste quattro specie erano organismi multicellulari, dotate tutte di un’altra sorprendente caratteristica, ovvero la capacità di riparare parti del proprio corpo danneggiate tramite un processo noto come apoptosi.

Tali geni, alla base di tale “processo di sanazione”, sono gli stessi elementi chiave di quello che oggi viene chiamato sistema immunitario umano, dotati della capacità di poter eliminare le cellule infettate da virus e tumori, mostrando somiglianze con l’uomo di oggi.

Fonte articolo: UCR & Proceedings of the Royal Society B

Fonte foto: paleoantropo.net

FONTEUCR & Proceedings of the Royal Society B; paleoantropo.net;
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