Il Dipartimento di Neuroscienze dell’Università dell’Arizona, mentre riesumava alcuni reperti recuperati nel 1984, ha fatto una scopertarivoluzionaria”. All’interno di alcune rocce, è stato ritrovato un esemplare di Cardiodictyon Catenulum – un verme di appena 1,5 centimetri – il cui sistema nervoso non solo si era perfettamente mantenuto, ma culminava in un tronco segmentato da diverse strutture neurali coordinate grazie a un sistema nervoso in grado di rispondere al cervello.  Grazie alla consulenza della divisione di Neuroscienze Evolutive del King’s College di Londra, si è potuto stabilire che si trattava del più antico encefalo fossilizzato mai scoperto prima. In precedenza, si pensava che il Cardiodictyon – appartenente a un gruppo estinto conosciuto come Lobopodi Corazzati – vivesse nei fondali marini durante il Periodo Cambriano, muovendosi in avanti solo per via dell’inerzia. Ora, verranno fatti degli appositi studi per confrontare le rassomiglianze con artropodi viventi, allo scopo di combinarli agli studi anatomici sui loro discendenti viventi, sui quali sono state rilevate moltissime somiglianze. In seguito, si cercherà di utilizzare quanto sarà scoperto anche per i vertebrati, nella speranza di svelare, almeno in teoria, i misteri dell’architettura evolutiva del cervello umano.

FONTEtecnologia.libero.it
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