Chi dice che le favole sono solo per i bambini? Dietro ognuna di esse c’è sempre un significato più profondo, una morale per grandi e per piccini.

Uno dei più grandi scrittori italiani per l’infanzia, forse proprio il più celebre, è Gianni Rodari, proprio quest’anno ricorre il centenario della sua nascita, per cui erano previste molte iniziative e mostre, purtroppo sospese per l’emergenza in corso.

Brevi cenni biografici

Gianni Rodari nasce il 23 ottobre 1920 ad Omegna, in Piemonte, dove ha vissuto fino all’età di 9 poi, quando il padre muore per broncopolmonite, insieme al fratello e alla madre si trasferisce a Gavirate, nel Varese. Ha sempre mostrato interesse verso la politica nel corso della sua vita, si avvicina al cattolicesimo e dopo un periodo fascista passa al partito comunista, partecipando alle lotte della resistenza. Passata la guerra inizia la sua carriera da giornalista e negli anni ’50, mentre vive a Roma, comincia a dedicarsi alla letteratura per l’infanzia, scrivendo racconti, favole, rubriche e libri per ragazzi, lavora persino come autore televisivo di programmi per l’infanzia. I suoi libri vengono apprezzati anche all’estero e tradotti in molte lingue. Nel 1970 gli viene assegnato il Premio Hans Christian Andersen, unico italiano ad aggiudicarsi l’ambito premio relativo alla letteratura per l’infanzia e la gioventù. Nel 1973 pubblica la sua opera più celebre “Grammatica della fantasia: introduzione all’arte di inventare storie“, un saggio per insegnanti, genitori e animatori. Gianni Rodari muore il 14 aprile del 1980 all’età di 59 anni a Roma. A lui sono stati dedicati molti luoghi, strade, biblioteche e parchi, il più famoso è il Parco della fantasia a Omegna.

La sua attività letteraria è veramente molto vasta, ha scritto numerose filastrocche, poesie, racconti, usando sempre un linguaggio semplice, chiaro, originale, che avesse un impatto diretto sui bambini, con i quali amava mettersi alla pari, riuscendo a trarre la creatività da qualsiasi cosa, soprattutto dagli errori. Tra i più famosi testi da lui scritti c’è Ci vuole un fiore”, musicata da Sergio Endrigo.

Le sue opere ed i suoi scritti contengono messaggi di tolleranza, integrazione, pacifismo, solidarietà, ambientalismo, tuttora attuali, tradotti e stimati in tutto il mondo, per questo continua a essere pubblicato, letto e studiato.

Tra le sue opere più conosciute, ricordiamo Filastrocche in cielo e in terraI viaggi di Giovannino Perdigiorno, Il libro degli erroriIl gioco dei quattro cantoniC’era due volte il barone Lamberto, e Favole al telefono.

Ed è proprio prendendo spunto da quest’ultima opera, che è nata l’iniziativa proposta dall’attore e regista Francesco Zecca, che insieme ad un vasto gruppo di attori ha messo in atto il progetto “Pronto chi favola?”, che prevede la  lettura, tramite il telefono, di favole di Gianni Rodari ai bambini di tutta Italia, dalle 16.00 alle 20.00 dal lunedì al sabato. Basta prenotare a mezzo Facebook o Instagram al seguente profilo: 100 di questi Rodari.  Tale progetto rende reale quello che racconta Gianni Rodari nel suo libro “Favole al telefono” del 1962, in cui lo scrittore immaginava proprio un papà (il ragionier Bianchi di Varese) che, lontano per lavoro dalla sua bambina (poiché era un rappresentante farmaceutico) ogni sera, alle nove in punto, le raccontava una favola al telefono per farla addormentare.

Scegliere di leggere oggi Rodari ha un significato molto preciso: trasmettere il suo messaggio di speranza e fiducia nell’umanità ad adulti e bambini, che stanno vivendo questo difficile periodo di isolamento e solitudine.

Addirittura il 23 marzo 2020, durante un briefing della Commissione Europea, Erica Mamer ha letto proprio una poesia di Gianni Rodari per dare un tocco di speranza a tutti gli Italiani contro il coronavirus. La poesia si intitola proprio “Speranza”:

Se io avessi una botteguccia
fatta di una sola stanza
vorrei mettermi a vendere

sai cosa? La speranza.

“Speranza a buon mercato!”
Per un soldo ne darei
ad un solo cliente
quanto basta per sei.

E alla povera gente
che non ha da campare
darei tutta la mia speranza
senza fargliela pagare.

Quindi immergiamoci insieme ai più piccoli nei meandri delle favole, abbiamo bisogno di distaccarci ogni tanto dalla realtà senza perdere di vista il mondo in cui viviamo, ma soltanto imparare a guardarlo con occhi diversi, occhi di speranza e fiducia nell’avvenire.

 

Fonti:

https://www.milkbook.it/gianni-rodari/

https://www.lastampa.it/verbano-cusio-ossola/2020/03/28/news/le-favole-di-gianni-rodari-raccontante-al-telefono-per-i-bambini-si-avvera-un-sogno-dello-scrittore-cusiano-1.38649011

https://www.ilmessaggero.it/roma/spettacoli/favole_telefono_bambini-5116530.html

Articolo precedentePasseggiando in via Toledo – di Pino Zecca
Articolo successivoAddio a Bill Withers, maestro della black music