La rivista scientifica “Immunity”, un paio di giorni fa, ha reso noti i risultati di una proficua ricerca, basata sulla scoperta di un anticorpo “altamente protettivo” da poter utilizzare contro un’ampia gamma di varianti virali, così da cercare di abbattere “il problema della resistenza” del Covid, la cui variante Delta “non farà che aumentare potenzialmente” nei prossimi mesi a venire, almeno secondo gli studiosi della Washington University School of Medicine di St. Louis. I ricercatori hanno iniziato a studiare un anticorpo in grado di legarsi a una parte del virus che differisce decisamente poco tra le varianti, i cui anticorpi attuali sembrano funzionare contro alcune delle varianti, ma non con tutte e poiché si prevede che il virus continuerà il suo processo di evoluzione, possedere degli anticorpi ampiamente neutralizzanti ed efficaci che possano funzionare individualmente e venire accoppiati per creare nuove combinazioni, permetterà di contrastarne la resistenza.

SARS2-38: così si chiama l’anticorpo che è stato individuato durante le ricerche, e che ha dimostrato di riuscire a neutralizzare facilmente tutte le varianti; per di più, una versione umanizzata di SARS2-38 è stata in grado di proteggere i topi contro le malattie causate da due varianti come la Kappa e un virus che conteneva la proteina spike della variante Beta, dimostrando di poter funzionare nelle basse concentrazioni. A rendere preziosa tale scoperta, il fatto che questo anticorpo riesce a legarsi a un punto unico della proteina Spike che, normalmente, non viene preso di mira da altri anticorpi in fase di sviluppo, potendo essere combinato con un altro per creare una terapia combinata alla quale il virus non sarebbe in grado di resistere.

FONTEvirgilio.it
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