Cicerone scrisse: “Etiam novo quidam amore veterem amorem tamquam clavo clavum eiciendum putant” (‘pensano che si possa cacciare chiodo con chiodo’).

Quando il modo di dire può liberarti da una male… in verità, bando agli scherzi, è un detto che tendiamo ad usare come espressione, che ha un significato intuitivo piuttosto semplice. Per cacciar via un chiodo piantato male bisogna spingerlo via battendolo dall’altra parte con un altro chiodo.

Chiodo scaccia chiodo! Ha più significati per esempio, in amore ha un’accezione letterale lampante, ovvero per spazzare via il ricordo di una relazione finita male, se ne incomincia subito un’altra.

Questa teoria del chiodo che sostituisce un altro era in voga addirittura ai tempi dei romani. Questa espressione si ritrova in un passaggio delle Tusculanae di Cicerone e ha poi attraversato i secoli, comparendo nelle Rime di Guittone d’Arezzo, nel Trionfo d’Amore di Petrarca ed infine, nell’Orlando Furioso di Ariosto.

Per poter quindi esorcizzare il dolore, per abituarsi all’assenza, per metabolizzare la fine di una storia, o di sostituzione di altra cosa o persona, certamente non basta sostituire tutto d’un tratto per trovare la felicità.

Bisognerebbe affrontare la realtà, parlarne con serenità, ma preferiamo il semplice e rumoroso batter del martello sul chiodo che scaccia via l’altro.

Un antico e celebre proverbio enunciava: “Come chiodo scaccia chiodo, così amore scaccia amor“.

Oppure si potrebbe sostituire con ‘morto un papa se ne fa un altro’, e così via. Il significato è chiaro, ogni preoccupazione passa in secondo piano nel momento in cui una nuova preoccupazione ne prende il posto.

Il ‘chiodo’, nel linguaggio popolare, indica da sempre qualcosa di doloroso e fastidioso. Un cruccio, una preoccupazione, un’ossessione amorosa è sicuramente un sinonimo o, in maniera scherzosa, un debito. Piantare un chiodo significa contrarre un debito e rinvia all’immagine degli scontrini e dei biglietti esposti come pro-memoria. Per cui si può dire che il chiodo sia in realtà una metonimia prima ancora che una metafora, ovvero la parte di un tutto composito, costituito da un insieme di oggetti propri della cultura materiale (muro, asse o parete, chiodo, foglietti vari) che hanno la funzione di ricordare a tutti il credito da riscuotere.

Quindi che sia esso un debito, o un sostituto del dolore o di un amore… resta il fatto che non sarà mai facile battere con un martello un chiodo che dovrà schiacciare un altro.

FONTEcosmopolitan.com; accademiadellacrusca; lamenteemeravigliosa.it;
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