I carabinieri di Boscoreale hanno scoperto e fermato una banda di ladri di tombe che tramite un reticolo sotterraneo sviluppato come una miniera, tentavano di penetrare e sottrarre gli oggetti preziosi presenti nell’area della villa di Numemerius Popidius Florus. Si tratta di un proprietario terriero in possesso di un’azienda agricola fiorente, finita vittima dell’azione del Vesuvio nel 79 d.C. e la cui proprietà è stata confermata da due iscrizioni votive rinvenute durante alcuni scavi passati. La scoperta di ciò si è avuta dopo la segnalazione del ritrovamento di due cisterne con tombini nei pressi della via Vicinale Tufano in una proprietà privata, dentro un’area da tempo sottoposta a vincolo archeologico, in quanto vi è presente una zona della villa di Florus da esplorare e scavare in cerca di reperti.

I tunnel, profondi sei metri e larghi cinque, erano ricavati nello strato di cinerite e lapillo e seguivano le mura del sito, finendo in antiche strutture sepolte non ancora ispezionate, perché non sicure da potenziali crolli. La zona interessata dai “saccheggi illegali” invece, è dalla fine dell’Ottocento sottoposta a numerosi scavi archeologici finalizzati alla scoperta ed al recupero di decorazioni parietali, pavimentali e di oggetti di valore, come la serie di villae rusticae costituenti gli elementi della rete di insediamenti operanti nel I sec. d. C. alle pendici del Vesuvio e nella piana del fiume Sarno.

 

Fonte foto: commons.wikimedia.org

FONTEstilearte.it
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