L’Associazione Archivio Storico Olivetti e la Fondazione Adriano Olivetti, con il patrocinio del Comune di Ivrea, celebreranno i 110 anni della nascita dello storico gruppo industriale e familiare con una importante mostra situata all’Officina H della città.

Olivetti: 110 Anni di Innovazione, permetterà di illustrare la genesi del progetto rivoluzionario e visionario sorto il 29 Ottobre 1908 dalla mente di Camillo Olivetti, ingegnere e imprenditore che la fondò, inizialmente, in un fabbricato industriale che ospitava, in precedenza, una fabbrica di strumenti di misura elettrici.

Attraverso una ricca e varia selezione di oggetti, viene mostrata – come in una retrospettiva storica – la produzione realizzata nel corso dei decenni dall’azienda, modello di riferimento sociale per la moderna visione della relazione tra industria e società.

La parte più sorprendente, ed inattesa, è lo spazio dedicato ai manifesti che pubblicizzano i prodotti del gruppo che, insieme alle evocative locandine realizzate da artisti come Giovanni Pintori ed altri, che seppero intuire ed interpretare i gusti e i bisogni degli italiani dell’epoca.

Ma non è da meno la raccolta di fotografie che mostrano come, tra la fine degli anni ’50 e l’inizio dei ’60, la variegata capacità di compenetrazione, in ambito domestico e sociale, delle creazioni industriali ideate dal gruppo.

A rendere giustizia alla mostra, però, è la presenza delle leggendarie macchine da scrivere create dalla Olivetti; dalla leggendaria M1 del 1911 alla storica Lettera 22 del 1950, passando per la Valentina del 1968 fino all’ultimo modello realizzato, la Lettera 92.

Ma la Olivetti viene ricordata anche per le sue calcolatrici, come la Summa MC4 del 1940, la Logos 328 del 1964 – prima calcolatrice elettronica in Italia – e la Divisumma 31 del 1984, evoluzione della versione 33 con stampante, dotata di display.

Da non ignorare il contributo al mondo dei computer da parte dell’azienda, con la creazione del modello Elea nel 1957 – il primo modello commercializzato – passando per il tipo M24 compatibile e il tipo M8500 del 1999.

Si può solo augurare che un tale simbolo del Made in Italy nel mondo continui a splendere ancora per molto tempo.

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