“All’inizio, pensavamo che forse un iceberg si fosse depositato sulla costa affiorante anni fa e poi si fosse sciolto abbastanza da esporre la roccia sottostante; ma ora pensiamo che il ghiaccio sull’isola facesse parte della piattaforma di ghiaccio del ghiacciaio Pine Island”.

Sarah Slack, ricercatrice del progetto internazionale di ricerca offshore del ghiacciaio Thwaites (Thwaites Offshore Research), ha scelto così di commentare la sensazionale scoperta di quella che è stata denominata l’isola Sif, in onore della dea norrena della Terra, moglie di Thor, il dio del tuono dei miti scandinavi.

La piccola isola, rimasta a lungo sepolta nel ghiaccio, non era mai stata segnalata in nessuna mappa della regione, ed è solo a causa del massiccio scioglimento dei ghiacciai che è stato possibile avvistarla, in quanto unico affioramento roccioso visibile nel raggio di circa 65 km.

L’isola Sif è lunga solamente 350 metri e, per lo più, si trova perennemente coperta di ghiaccio, ma sorge dalle profondità marine con uno strato di roccia marrone distinta dai ghiacciai e dagli iceberg situati intorno alla sua rotta.

A permettere l’individuazione di tale isola, composta interamente di granito vulcanico, il diffuso scioglimento dei ghiacci che, da tempo, sta affliggendo l’Antartide, con temperature da record che il continente ghiacciato sperimenta da diversi anni a questa parte e, ancor di più, dall’inizio di quest’anno, con le colonnine di mercurio in grado di superare, abbondantemente, anche i 20°.

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