Il Museo archeologico nazionale di Napoli, poche ore fa, ha annunciato che la mostra “Bizantini: luoghi, simboli e comunità di un impero millenario“, grazie alla massiccia presenza di visitatori, proseguirà fino al dieci di aprile, allo scopo di permettere l’accesso alla maggior parte dei potenziali futuri visitatori. Considerato dagli esperti un prezioso focus sui sei secoli che videro la nostra città legata a Bisanzio e alla Grecia nelle fasi storiche successive all’ Impero Romano d’Occidente, nelle sue quindici sezioni presenta oltre quattrocento oggetti non solo del Mann, ma provenienti anche da più di sessanta tra musei ed istituzioni in possesso di reperti legato a tale periodo storico, sia italiani che greci.
Tale iniziativa è stata possibile con il contributo del Ministero Ellenico della Cultura e alla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Napoli, grazie ai quali sono stati resi disponibili sculture / mosaici / affreschi / sigilli / monete / ceramiche / smalti / suppellettili d’argento / oreficerie; il tutto connotato da delle autentiche eccellenze manifatturiere e artistiche dell’Impero d’Oriente, la cui creatività fu in grado di rinnovare il linguaggio della fede cristiana, arricchendolo con innesti culturali arabi.